
Lo studio ARCarchitettura svolge normalmente l’intero iter di una realizzazione, dallo studio di fattibilità alle varie fasi di progetto ideativo ed esecutivo, alla direzione dei lavori.
Servizi normalmente svolti: Rilievo, Progetto (di massima, definitivo ed esecutivo, particolari costruttivi), Direzione Lavori e Prove di laboratorio.
Inoltre: computi metrici estimativi; redazione di capitolati e contratti di gara; coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione.
COME POSSIAMO PROGETTARE ? STILE TRADIZIONALE O STILE MODERNO ?
Ciò che è semplicemente “nuovo” – un edificio, un allestimento – per poter essere anche “contemporaneo” ha bisogno di relazionarsi al luogo in cui nasce: il sito naturale dove si costruirà l’edificio, o il quartiere dove la nuova costruzione che progettiamo formerà una nuova “sequenza” con gli edifici preesistenti; oppure la casa di un’altra epoca, recente o più lontana, della quale trasformiamo le stanze, le aule, le camere per adattarle a nuovi scopi o a nuovi stili di vita.
Il paesaggio, la città, l’edificio preesistente sono i luoghi.
Ciò che importa è la capacità del progetto di risolvere l’intreccio di rapporti e connessioni con il suo luogo, con il contesto; in altri termini di stabilire un dialogo tra le necessità dell’intervento, e le caratteristiche della preesistenza.
In questo senso la scelta del linguaggio architettonico, non è l’unico criterio per valutare e distinguere ciò che è “bello”, da ciò che non lo è; ciò che è “funzionale”, rispetto a quanto è scomodo, o disutile.
Per molti invece la partita sembra giocarsi solo sulla contrapposizione di due termini: lo stile “moderno” contrapposto a quello ”tradizionale”. Ad esempio: la forma con il tetto spiovente è “tradizionale” , quella con il terrazzo piano è “moderna”, e la scelta tra i due estremi – il tradizionale contrapposto al moderno – va fatta subito, ancora prima di iniziare a progettare. Come se, con questa scelta di campo fatta a priori, ancor prima di aver compreso il luogo del progetto, si risolvesse ogni questione in gioco, e si decretasse con ogni certezza il successo dell’opera.
Pensandola diversamente, in tanti decenni di attività dello Studio, è accaduto che abbiamo usato i caratteri del linguaggio “moderno” , altre volte di quello inteso come “tradizionale”: senza che questa scelta diventasse per noi un crocevia filosofico a senso unico; una decisione irrevocabile da mantenere anche per ogni progetto successivo; uno spartiacque esistenziale senza ritorno. Non è così. L’interesse della progettazione è bene sia focalizzato sulle relazioni tra luogo e progetto.
In questo modo, il risultato complessivo di ciò che abbiamo progettato è sempre stato definibile come “contemporaneo”.
Il rapporto appropriato, e possibilmente profondo, che riusciamo stabilire con il luogo è la questione più importante per essere “contemporanei”.
