LA TORRE RITROVATA

NATALE 2019, LAVORI COMPLETATI.
Torre Vassalli è la parte più evidente di un complesso difensivo storico, sito nel Finalese ligure, inserito nel plesso ambientale di Verezzi.
È possibile che la torre sia nata come una struttura isolata, con un perimetro di circa 4.5 x 5 mt e alta circa 13 mt, affiancata da una scala di accesso, e collegata a una muraglia merlata; baluardo attestato su un percorso di collegamento tra crinale e costiera, antistante il Poggio, un gruppo di case di antica formazione mediterranea.
Il complesso oggi visibile si è formato progressivamente nel tempo: venne abitato probabilmente da più famiglie come una sorta di casa-forte, implementato con volumi addossati, in parte a carattere residenziale, in parte destinati alla conduzione di fondi agricoli, tutti costruiti con strutture in pietra a volta estradossata, fino a inglobare la torre in un unicum denso e compatto di abitazioni terrazzate.

I luoghi si trovano in questo stato almeno dal XVII secolo; in mancanza di esplicite documentazioni di archivio, resta molto difficile procedere con sicurezza con le datazioni antecedenti, comunque suffragate da diverse fonti con ipotesi e ragionamenti di alterna autorevolezza.

Il contesto in cui abbiamo operato  è  molto difficile, perché  il minuto frazionamento parcellare ha ridotto le possibilità di una valorizzazione meglio coordinata, in un luogo importante del nostro patrimonio storico e ambientale.
Senza scoraggiarci, abbiamo pensato di utilizzare comunque la “storia” come  principio d’ordine del progetto: i valori dell’edificio sono così  riemersi dal loro passato e dal degrado materiale, ottenendo molto con poche operazioni, condotte con grande attenzione al contenimento dei costi.
Le immagini visibili in questa pagina vanno colte come una istantanea fugace, e forse felice,  delle trasformazioni che ogni epoca porta, nel  difficile equilibrio tra storia e modernità; è quindi un auspicio pensare che nuove aggiunte non si sovrappongano a eclissare gli elementi di bellezza e autenticità ritrovati con uno studio molto attento.

 

Con il nostro lavoro abbiamo anzitutto eliminato le superfetazioni tecnologiche del Novecento; abbiamo poi fermato le infiltrazioni di umidità e riletto le stratificazioni degli intonaci, del tutto ammalorati, conservandoli ove possibile, altrimenti integrandoli o sostituendoli con nuovi intonaci a base di calce naturale, additivati nella stessa modalità di quelli originali, fino a ottenere le colorazioni che avevano contraddistinto l’opera storica.

La parte più complessa – per il sotteso lavoro tecnico e quasi archeologico – è stata ritrovare le tracce della scala originaria di accesso alla stanza principale della Torre, demolita nel corso di opere interne antecedenti. Pietra dopo pietra è stato così rintracciato il suo andamento obliquo, e di lì è stato fatto affiorare con le cromie degli intonaci e con gli scuretti di ripartizione; finché la Scala stessa ora si manifesta sulla superficie del prospetto, distinguendo le parti più antiche del complesso rispetto a quelle successive.

Con analoghi provvedimenti di tipo conservativo, le tracce delle aperture originali sono state rilette con marcature superficiali nella calce, le pietre a vista ripulite e trattate con le attuali tecnologie del restauro, anche a consentire una lettura delle diverse fasi storiche nel loro evolvere, una visione che arricchisce lo spettacolo visivo immediato della Torre ritrovata.